I cancelli automatici sono ormai diventati un oggetto di uso comune nelle case e nelle aziende. Ma quali sono le origini di questa tecnologia? Quando sono comparsi i primi modelli e come si sono evoluti nel tempo?
Le prime forme di cancelli automatizzati risalgono all’antichità. Già nell’Antica Roma e in Grecia erano presenti sistemi di porte e saracinesche azionate da contrappesi o da animali.
Il primo brevetto moderno di un cancello automatico risale al 1923 e fu depositato negli Stati Uniti. Si trattava però di un modello ancora molto rudimentale, azionato da un motore elettrico collegato a un interruttore murale.
Negli anni ’60 del Novecento iniziarono a diffondersi i cancelli a slitta, mossi da motori elettrici e azionabili da telecomandi a filo. Questa soluzione, semplice ed economica, rimase dominante fino agli anni ’80.
È dagli anni ’90 che si è assistito a una vera e propria rivoluzione, con l’avvento dei sistemi di automazione basati su microprocessori. I telecomandi hanno iniziato a sfruttare le radiofrequenze, mentre si sono affinati i dispositivi di sicurezza.
Oggi i cancelli automatici sono diventati oggetti high-tech, con comandi GSM e sistemi biometrici, pannelli solari, app per il controllo da remoto. Una tecnologia in continua evoluzione per rispondere alle esigenze di praticità e sicurezza degli utenti.
Questa breve panoramica sulla storia dei cancelli automatici ha ripercorso le tappe fondamentali della loro innovazione tecnologica, da semplici soluzioni manuali agli smart gate del futuro.
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